Smaltimento batterie al litio
Le auto elettriche, inquinano, non inquinano, ho scritto di questo argomento ed è stato scritto tanto, opinioni discordanti, si, ma di certo c’è un comune denominatore, cioè, sono meno clima-alteranti dei veicoli con motore a combustione interna.
Questo articolo risponderà ad alcune domande, che ormai tutti ci poniamo, riguardo al riciclo delle batterie al litio, di oggi e quelle del futuro, ma soprattutto, riguardo allo smaltimento e al ciclo vitale delle batterie. Cominciamo col dire cos’è il Litio.
Il Litio
Il litio è l’elemento chimico della tavola periodica degli elementi, indicato con il simbolo Li e con numero atomico 3. Appartiene al primo gruppo. Il litio, nella sua forma pura, è un metallo tenero color argento, che si ossida rapidamente a contatto con l’aria o l’acqua. Si trova in abbondanza, in Australia, in sud America, in Cina.
La Cina, non è il maggior estrattore di questo elemento, ma è il maggior consumatore e il maggior produttore di batterie al litio.
Riciclo batterie al litio nel mondo
Come potete vedere dal grafico, la percentuale di batterie riciclate nel mondo, è già abbastanza importante, ma non si deve abbassare la guardia, in quanto, non si può prescindere dal recupero di tutti i materiali compresi il Litio, il Manganese, il Nichel, il Cobalto, se si vuole un prodotto, eco-sostenibile; un prodotto infatti, se porta al consumo di risorse non rinnovabili, non è un prodotto sostenibile.
100.000 tonnellate di batterie al litio riciclate, il 50% di quelle arrivate a fine vita
Ovviamente, parliamo non solo delle batterie delle auto elettriche, ma anche di quelle più piccole, che troviamo nei nostri piccoli elettrodomestici, quali i pc, gli smartphone… Le compagnie che si occupano del riciclo, sono più di 50 ed il paese più virtuoso con 60.000 tonnellate è la Cina, seguito dalla Corea del sud con 18.000, Giappone, Unione Europea, Canada e Stati Uniti d’ America. L’ Italia non stà li a guardare e il riciclo Made in Italy per le batterie al litio arriva da una ricerca affidata dal Cobat all’Istituto del CNR ICCOM – Istituto di chimica dei composti organometallici di Firenze.
Il brevetto italiano, consente il recupero del Nichel, del Cobalto e del Manganese, quindi non solo del Litio. Attualmente, la maggior parte delle batterie dell’ Unione Europea, finisce in Germania…
Non di secondo piano è il principio del second life: le batterie ormai usate, vengono utilizzate come accumulatori di energia, in stazioni chiamate energy storage.
Batterie allo stato solido
Le batterie al litio, negli ultimi anni, sono migliorate tantissimo, tant’ è che il prezzo al kWh, è diminuito sensibilmente, ma ancora ci sono molti margini di miglioramento, che porteranno tra il 2025 e il 2030, ad avere, batterie al litio che saranno più capaci e costeranno il 40% in meno. Il risultato sarà quello di avere automobili con più autonomia(700/800 km) e che costeranno quanto le auto con motore endotermico.
Ma non finisce qui! Infatti, avremo a disposizione anche altre tecnologie, come quella delle batterie allo stato solido, che non saranno agli ioni di litio con elettrolita liquido o polimerico, ma appunto allo stato solido. Si ritiene che questa tecnologia, garantisca prestazioni 10 volte superiori, ma “ahinoi”, prepariamoci ad aspettare almeno 10 anni!