Il sig. Fellicò, fedele lettore di tuttoautomotive.it, ci tiene compagnia con un altro suo pensiero sull’auto elettrica…Stavolta ci parla dei noBev. Buona lettura!
Quelli che non vogliono l’auto elettrica, i noBev
Lo spirito di contraddizione è sempre presente tra gli uomini e quindi ogni novità tecnologica suscita sempre le reazioni di una minoranza di persone per lo più conservatrici e poco lungimiranti..
L’ultima novità tecnologica è l’auto elettrica e naturalmente anche lei ha suscitato un po’ di reazioni negative.
Ho sentito che ultimamente Corrado Formigli, il conduttore di “Piazza pulita” di LA7 ha ridicolizzato l’auto elettrica dimostrando, secondo lui, che per andare con una di esse da Roma a Reggio Calabria, occorrono 52 ore.
L’ex Vice Ministro allo sviluppo economico Dario Galli ha detto su SkyNews24: “Perché spendere 80.000 euro per avere una macchina che ti fa 200 Km e pesa 25 quintali?”.
Queste persone che per vari motivi sono oltre tutto in vista, fanno delle affermazioni assurde e si comportano come dei caricaturisti i quali accentuano i piccoli difetti di un viso, sfigurandolo completamente.
Anche io potrei dire: “Perché comprare un’auto che ha cilindri, pistoni, frizione, cambio, radiatore, marmitta e tanti altri ammennicoli?” ; si, perché l’alternativa ad un motore elettrico è proprio tutta questa accozzaglia di dispositivi l’uno di supporto all’altro.
Chi fa i ragionamenti come quelli di cui sopra dimostra di considerare l’automobile come una scatola con 4 o 5 poltrone capace di muoversi e che deve essere guidata utilizzando un piccolo cerchio che si chiama volante e alcuni pedali da premere con i piedi.
Sono persone che non hanno mai aperto il cofano di un’auto di quelle che considerano valide e che se lo aprissero non saprebbero neanche capire a cosa servono quegli oggetti che vi sono all’interno.
I noBev non capiscono nulla di tecnologia
Si tratta di persone che di tecnologia non capiscono assolutamente niente, e che non si stupirebbero neanche se sotto al cofano trovassero dei cavalli intenti a far muovere la carrozzeria.
Come si muove la vettura che usano tutti i giorni a loro non interessa, forse hanno interesse a che la quantità di carburante necessaria per percorrere 100 km sia bassa, ma non sanno che quelle vetture chiedono energia 100 per dare in cambio lavoro 30.
Non importa niente se il 70% dell’energia fornita si disperde in calore per dissipare il quale bisogna spendere altra energia, non importa niente neanche se malgrado tutti gli accorgimenti costosi inventati dagli ingegneri, le vetture scaricano CO2 ed ancora oggi inquinano sia pure poco l’aria che dobbiamo respirare.
Queste persone sono solo interessate a viaggiare comodi senza badare nè ai costi da sostenere né all’energia buttata via, né ai danni arrecati all’ambiente.
A loro non importa quanto sia complicata una vettura perché quando la comprano non sanno nemmeno cosa stanno comprando; comprano un’infinità di meccanismi complicati e anche facili da guastarsi , ma pensano invece di acquistare solo una scatola con le poltrone capace di percorrere chilometri rifornendola con un carburante ogni tanto.
Pregi dell’auto elettrica
Se sapessero che quella stessa vettura potrebbe essere molto più silenziosa, molto più scattante, assolutamente non inquinante, tecnicamente molto ma molto più semplice e quindi molto meno soggetta a guasti, capace di ricevere energia 100 e produrre lavoro fino a 90, probabilmente avrebbero un diverso atteggiamento nei suoi confronti.
Al momento l’energia elettrica necessaria viene fornita da batterie che vanno caricate; l’autonomia delle auto più destinate ai lunghi viaggi consente ad un gran numero di vetture di raggiungere i 400 km e non si può pensare che finché non si avranno a disposizione almeno 1.000 km si debba decidere di rinunziare ad un mezzo così perfetto.
Auto elettrica, la mobilità del futuro
Che l’elettrico sia il futuro è assolutamente certo, il problema dell’autonomia potrà svilirsi sia se si riuscirà a disporre di batteria ancora più efficienti sia se si andrà verso la generazione istantanea dell’energia necessaria (le celle a combustibile che utilizzano l’idrogeno sono già una realtà).
Quindi non c’è alcun dubbio che i motori termici, quelli che BRUCIANO carburante sono destinati a scomparire nel giro di pochi anni.
Consiglio quindi ai noBev di smetterla di mettere in caricature, i primi esemplari delle vetture del futuro, anche perché nel giro di qualche anno le loro lamentele non le accetterà più nessuno.
Franco Fellicò