App ricarica auto elettriche: troppe, bisogna semplificare

Email: info@tuttoautomotive.it

App ricarica auto elettriche e abbonamenti, un incubo se non si semplifica

Il nostro affezionato lettore sig. Franco Fellicò, possessore di un’auto elettrica, è sempre attento alle problematiche che ritardano la diffusione delle auto a zero emissioni. Stavolta fa il punto sull’assurdità di avere a disposizione troppe app per la ricarica delle auto elettriche presso le colonnine pubbliche e sulle tariffe maggiorate rispetto a quelle della ricarica domestica.

Ci racconta come gli utenti che guidano una vettura elettrica, che sono evidentemente la minoranza, debbano sottostare ad assurde complicazioni. Aggiungo io, che comunque, con un minimo di pianificazione è possibile in tutta tranquillità affrontare un medio/lungo viaggio, anche in elettrico. Buona lettura e speriamo in tempi migliori.

L’importanza della ricarica domestica

Ho una BEV e sono un fortunato perché la ricarico sempre dal contatore di casa. Ma non appena voglio fare un viaggio piuttosto lungo, divento più sfortunato degli altri in quanto devo rifornirmi a consumo o anche fare un qualche abbonamento a patto che pur dovendolo usare per un tempo limitato, possa essere utile per farmi risparmiare un po’.

Ne consegue che in questi casi occorre fare uno studio complesso che tenga conto dei tanti fornitori esistenti, ciascuno dei quali ha le proprie regole, i propri prezzi e la propria strategia commerciale.

E occorre anche procurarsi per tempo tutte le APP necessarie ed imparare ad usarle.

Per questo, in vista di un prossimo viaggio nel sud, ho deciso di studiare la cosa al tavolino molto tempo prima della partenza, in modo da risolvere in tempo il maggior numero di problemi possibile.

La pianificazione del viaggio mi ha fatto dormire male

Era quindi da qualche settimana che mi occupavo di questo piano e qualche sera fa sono andato a dormire immediatamente dopo alcune lunghe elucubrazioni sull’argomento.

Al mattino successivo mi sono alzato molto stanco e mia moglie mi ha detto che mi ero agitato tutta la notte. Per la verità mi pareva di aver sognato, ma come spesso accade, non riuscivo a ricordare assolutamente nulla del sogno fatto.

Quando però mi sono rimesso al lavoro riprendendo quello sospeso la sera prima, ecco che improvvisamente mi è rivenuto alla mente tutto il sogno che avevo fatto. Mi è ridiventato sempre più chiaro e l’ho ricordato proprio tutto, ed ecco qui l’incubo che vi posso raccontare.

Un incubo che fa riflettere

In pratica il sogno è cominciato con una notizia che mia moglie mi aveva dato. Lei oltre a rendere ancora più complesso il nostro viaggio, avrebbe reso problematica l’intera nostra vita futura. In pratica mia moglie aveva saputo che, alla maniera delle colonnine di ricarica, tutti i commercianti e gli esercizi di vendita avevano deciso di cambiare strategia commerciale e di offrire le proprie mercanzie ai clienti, RADDOPPIANDO i prezzi. Ma poi, allo scopo di accaparrarsi la clientela a danno degli altri concorrenti, di offrire anche loro i prodotti con delle diverse forme di abbonamento. In pratica avrebbero mantenuto i vecchi prezzi solo a quei clienti che avessero contratto con loro un abbonamento che prevedeva di versare mensilmente una piccola cifra fissa.

 In qualche caso c’erano anche dei contratti che venivano offerti per quei prodotti che di solito si acquistano tutti i giorni, molto utilizzato dai panettieri, in cui con una cifra fissa pagata al mese si aveva diritto ad un quantitativo giornaliero di prodotto che risultava prepagato per l’intero mese, fermo restando che se il quantitativo complessivo mensile non veniva raggiunto, la parte non ritirata andava perduta.

 Agli abbonati, gli esercenti fornivano in qualche caso una tessera tipo carta di credito e in qualche altro caso richiedevano di registrarsi ad un sito e di utilizzare un’apposita APP a dimostrazione di essere un utente abbonato.

Ma quanti contratti dobbiamo fare?

 Mi ero subito reso conto che avremmo dovuto necessariamente fare un bel po’ di contratti: con il macellaio, con il pescivendolo, il panettiere, il verduraio, il fruttaiolo, il giornalaio, il barbiere/parrucchiere, il venditore di detersivi, il negozio per l’intimo, quello di abiti, quello per gli occhiali, ma poi anche per il cinema, il teatro, il lido estivo, gli alberghi, i ristoranti, ecc. ecc.

 E poi già pensavo che non solo avremmo avuto dei costi per vivere molto maggiorati, ma anche che non avremmo potuto mai più entrare in un negozio qualunque e acquistare qualcosa visto in vetrina, a meno di non pagarlo il doppio del suo valore non facendo parte degli abbonati. Insomma saremmo stati costretti per norma a comprare i prodotti sempre dagli stessi esercenti.

 E poi pensavo anche alle complicazioni ulteriori al viaggio per il quale stavo pianificando le ricariche e per il quale avrei dovuto aggiungere altre indagini per valutare dove alloggiare, dove rifocillarci o dove andare a divertirsi e quali abbonamenti aggiuntivi sottoscrivere per l’occasione.

 E visto che nasceva l’esigenza anche di scaricare un gran numero di nuove APP mi è venuto perfino il dubbio che il mio Smart Phone non avesse la memoria sufficiente per installarle tutte.

Conclusioni

Tutto quanto ho appena raccontato è stato PER FORTUNA un brutto sogno che giustificava pienamente tutta la mia agitazione notturna.

Come ho detto è stato un brutto sogno, ma ripensandoci la cosa da sveglio mi ha impressionato moltissimo perché mi ha dimostrato ancora meglio quanto è assurda la BABELE delle colonnine di ricarica.

C’è da osservare che quello che stanno proponendo i fornitori di kW riguarda una clientela ridottissima che ovviamente si lamenta abbondantemente, ma nulla cambia proprio perché il fenomeno è in pratica un fenomeno assai limitato.

Immaginate per un momento che invece quel modo di vendere i kW venisse adottato, così come nel mio sogno, da chiunque offre prodotti in vendita, e immediatamente vi renderete conto che contro simili atteggiamenti occorrerebbe solo una VERA RIVOLUZIONE della clientela.

Pensate cosa potrebbe accadere se la stessa strategia commerciale dei gestori di colonnine di ricarica fosse adottata anche solo dai DISTRIBUTORI DI CARBURANTE e vi renderete conto che l’insurrezione di tutta la numerosa clientela sarebbe immediata!!!

Franco Fellicò