Metano e/o Elettrico, la ricetta Volkswagen per archiviare il dieselgate
La Volkswagen va’ forte con il metano e prende batoste col dieselgate. È recente la notizia, che vede un ricorrente tedesco, ex proprietario di una Sharan, vincente; ebbene si il colosso tedesco dovrà pagargli il risarcimento. Sarebbe poco male se fosse finita qui. C’è una class action in piedi, che userà questo isolato successo per fare breccia. Tempi duri per la casa di Wolfsburg. Altroconsumo non ha dubbi, il risarcimento è vicino per tutti. Che batosta il dieselgate per la Vw!
Emissioni CO2: limiti stringenti dal 2021
Massimo 95 gr/km di emissioni di CO2 a partire dal 2021, 80 a partire dal 2025 e a partire dal 2030 addirittura 59 gr/km. Di fronte a queste richieste da parte dell’ Unione Europea, anche la Volkswagen, attuale leader indiscussa nella produzione e vendita di veicoli a metano, sembra intenzionata a tirare i remi in barca, seppur il motore alimentato a metano e quello diesel, sono quelli che tra i propulsori endotermici emettono meno climalteranti(CO2), per investire in maniera massiccia sulla trazione elettrica. Credo che ormai, lo SWITCH sia vicino. Benvenga il passaggio all’ elettrico, ma che vengano fatte le cose per bene. Mi spiego: infrastrutture(colonnine di ricarica rapida, almeno da 50 Kw); riduzione dei prezzi di acquisto dell’ auto elettrica e/o aumento degli incentivi; pensare a come approvvigionarsi l’ energia elettrica nel nostro paese (è impensabile ridurre le emissioni di CO2 con centrali elettriche al carbon fossile e/o dipendere dall’ estero, quindi avanti tutta con le rinnovabili, se si può e incentivare il vehicle to grid); queste sono tematiche che non possono essere non considerate, se davvero si vuole elettrificare il parco auto nei prossimi 5/10 anni.
Anche la FIAT verso l’elettrificazione
La FIAT ha presentato da poco la 500 elettrica (Marchionne era per il metano, ma si sarebbe anche lui ricreduto)! Molto bella e con caratteristiche tecniche di tutto rispetto, ma 37.000 euro anche se per il top di gamma, sono troppi.
Le colonnine di ricarica, sono latitanti, soprattutto quelle molto potenti (> 100kw), che permettono ad auto, come le TESLA, di ricaricarsi in un tempo ragionevolissimo (tranquillamente in meno di un’ ora). In Italia, il 12% dell’energia elettrica viene importata dall’estero. Se paradossalmente tutto il parco auto italiano e cioè 37.000.000 di veicoli, fosse elettrico, il sistema potrebbe sbilanciarsi, quindi come dicevo prima è necessario incentivare il vehicle to grid e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Sarebbe impensabile aumentare l’importazione di energia, in quanto i prezzi al kWh aumenterebbero troppo e peggio ancora sarebbe il ricorso in misura maggiore al carbon fossile.
Conclusioni
Quindi, non solo le case automobilistiche dovranno fare dei sacrifici, per progettare e produrre auto sempre più green, ma anche i governi… Concludo dicendo, che l’Unione Europea, se non vuole derogare le sue direttive nei prossimi anni, anche a causa della pandemia in corso, che metterà in difficoltà molti produttori di automobili, deve sensibilizzare/aiutare gli stati membri per permettergli di arrivare al tanto agognato SWITCH. Solo allora, si potrà dire, elettrico avanti tutta!