Massimo Di Risio, con la DR 1.0, colpisce ancora!
L’ultima nata del brand molisano, DR Automobiles, si chiama, DR 1.0, una “vetturina” elettrica dalle caratteristiche tecniche e peculiarità, davvero interessanti.
La DR 1.0, non è una microcar, ma un’auto a tutti gli effetti e si guida, solo se muniti di patente B. Un’auto che arriva nel momento della tempesta perfetta. L’elettrico, voluto dall’Europa, fa fatica soprattutto in Italia a prendere piede. Vuoi per cultura, per mancanza di infrastrutture di ricarica, prezzi delle auto elettriche ancora inarrivabili per la maggior parte delle persone, l’auto elettrica fatica a decollare. DR, con la 1.0, prova ad intercettare gli “elettroscettici” e coloro che hanno un budget limitato.
Dettagli estetici ed aerodinamici della DR 1.0
Guardando le immagini, non si può non pensare alla Smart. Sbalzi ridotti, parte posteriore praticamente verticale e vistose protezioni in plastica della carrozzeria. Ma in realtà, la DR 1.0, è qualcosa di diverso. In appena 320 cm di lunghezza e 159 cm di altezza totale, troviamo 4 posti e un baule da 110 litri di capacità, che diventano 630 litri, nel caso in cui si abbattano i sedili posteriori.
L’aerodinamica è curata e priva di spigoli. Azzeccata la grandezza degli pneumatici (165/65), che sono montati su cerchi da 15 pollici. Soluzione questa, che da benefici, sia in termini aerodinamici, per un confort maggiore e consumi di energia ridotti, che in termini di volume interno. Cerchi piccoli, permettono di avere più spazio interno, che già, grazie alla meccanica ridotta all’osso, trattandosi di un’auto full electric è maggiore rispetto ad un veicolo ibrido o endotermico. Quattro le tinte a disposizione, tre delle quali bicolore.
Interni ed Infotainment
Gli interni della DR 1.0, vengono definiti dalla casa, di qualità superiore, rispetto al segmento di appartenenza e gradevoli al tatto. L’abitacolo appare luminoso in perfetto stile Urban. Non mancano chicche, come i sedili anteriori scorrevoli elettricamente, per agevolare l’ingresso ai 2 posti posteriori. Inoltre i sedili anteriori hanno l’appoggiatesta incorporato, come nelle auto sportive blasonate.
L’infotainment è più che adeguato e ha il suo cuore elettronico nel display LCD da 9,7 pollici al centro della plancia, il cui sistema supporta sia Android auto che Apple car play. Bluetooth, climatizzatore e radio, vengono gestiti dal display soft-touch, attraverso il quale è possibile anche monitorare la percentuale di carica residua e il flusso di energia anche in fase rigenerativa.
Non mancano i comandi al volante e la ricarica wireless per lo smartphone. Quest’ultima si trova nel tunnel tra i due sedili anteriori.
Il quadro strumenti da 3,5 pollici, completamente digitale, permette di tenere tutto sotto controllo. L’apertura del bagagliaio è da remoto, col telecomando. Comodo!
Motori e Sistemi di Alimentazione della DR 1.0
La 1.0 della casa molisana DR, monta un motore elettrico sincrono a magneti permanenti, che rappresenta la soluzione tecnica più performante (pensate che alcune vetture premium montano il motore asincrono, che è meno accreditato). Il motore viene alimentato da una batteria agli ioni di litio da 31 kWh ed ha una potenza massima di 45 kW (61 CV). La coppia massima è di 150 N m.
Come in tutte le auto elettriche che si rispettino, la ricarica della batteria di trazione, può avvenire sia in corrente alternata (6,6 kW), attraverso un connettore Mennekes di tipo 2, che in corrente continua (40 kW), attraverso un connettore CCS COMBO 2 (standard europeo).
La ricarica fast in corrente continua, presso le colonnine pubbliche, permette di ricaricare il pacco batterie della DR 1.0, dal 20 all’80% in 35 minuti, mentre la ricarica slow in alternata, impiega circa 4 ore per la stessa quantità di energia.
Autonomia: 294,11 km ciclo urbano WLTP – 210 km ciclo combinato WLTP.
Chiaramente nel ciclo urbano l’autonomia è maggiore, in quanto, la potenza viene richiesta in modo discontinuo ed in più, c’è il recupero dell’energia in frenata a fare la differenza. Ma visto che la DR 1.0 ha come missione la mobilità urbana soprattutto, possiamo dire che l’autonomia dichiarata di 294 km sia realistica.
La batteria è garantita 8 anni o 100.000 km, in linea con tutti i costruttori del mondo, anche se, la casa dichiara che il pacco batterie sopravvive a 1.000 cicli completi, quindi circa 300.000 km.
Piattaforma, Trazione e Cambio
Ormai è risaputo, il segreto del successo della DR Automobiles è quello di affidarsi a componentistica cinese e a piattaforme condivise. La DR 1.0 non sfugge a questa regola e quindi la piattaforma su cui nasce è quella della Chery eQ1, modello di produzione cinese lanciata per la prima volta nel 2017 e a seguire ristilizzata e soprannominata Ant (“Formichina”).
C’è da dire però, che il progetto DR 1.0, è nuovo, rispetto al progetto del colosso Chery. Quindi, la base è cinese, ma “l’auto è italiana”.
La trazione della DR 1.0 è posteriore e come su ogni auto elettrica, fatta eccezione per alcune auto sportive, il cambio non c’è, in quanto non necessario al motore elettrico, che garantisce sempre una spinta adeguata.
Sicurezza e ADAS, la DR 1.0 non delude
La piattaforma è integrata da un’intelaiatura in alluminio. La sicurezza è garantita dalla traversa anticollisione ad alta resistenza. La batteria di trazione ad alta tensione, si disattiva automaticamente in caso di incidente grave.
Gli ausili alla guida basilari non mancano e la DR Automobiles, fa notare, che i tecnici abbiano lavorato molto per far interagire al meglio, l’ABS (con ripartitore di frenata EBD) con l’ESP, il controllo della stabilità, per ottenere una migliore stabilità a vantaggio della sicurezza di guida e una risposta dello sterzo accurata, per esaltare il piacere di guida. Non ci sono notizie al momento, su particolari sistemi di assistenza alla guida di ultima generazione.
Da notare, come i freni e le sospensioni, siano da auto di categoria superiore, e non da “vetturina” per la città. I freni anteriori sono a disco autoventilanti e quelli posteriori a disco. Le sospensioni anteriori sono di tipo MacPherson e quelle posteriori, indipendenti di tipo Multilink.
Prestazioni, Consumi e Prezzi
Le prestazioni del motore elettrico da 61 CV della DR 1.0, sono di tutto rispetto, considerando che è una City Car. Consentono alla vettura di raggiungere i 120 Km/h di velocità massima e di accelerare da 0 a 50 km/h in 5 secondi e di coprire lo 0-100 km/h in 17 secondi.
Considerando l’autonomia dichiarata, DR non dichiara i consumi, (Autonomia: 294,11 km ciclo urbano WLTP – 210 km ciclo combinato WLTP), i consumi medi, facendo un rapido calcolo, dovrebbero attestarsi sui 12/13 kWh/100 km, ovvero si percorrono 7/8 km con 1 kWh.
La leggerezza aiuta e la 1.0 ha un peso in ordine di marcia di 1.050 kg!
I prezzi sono la nota dolente di tutte le auto elettriche, anche se piccole, a causa del costo ancora alto delle batterie al litio.
Per portarsi a casa la DR 1.0, senza rottamazione, occorrono 21.900 euro al netto di ecobonus statale e bonus DR. Con rottamazione (il veicolo che si rottama deve essere ante euro 5), occorrono 19.900 euro al netto di ecobonus statale e bonus DR.
Senza incentivi o sconti, il prezzo di listino è di 25.900 euro!
A chi è adatta la DR 1.0?
L’ultima nata di casa DR, è una vettura che arriva in un momento strategico. L’italiano medio che usa l’auto per andare a lavoro ogni giorno e non vuole sottostare ai divieti di circolazione è il cliente tipo della DR 1.0. Si, perché è ecologica e scattante come ogni elettrica e si parcheggia facilmente grazie alle dimensioni contenute. Inoltre, si usufruisce dei benefici che hanno le vetture a zero emissioni.
Ma è anche adatta a chi vuole una seconda auto per la famiglia, ecologica, poco impegnativa, che si ricarichi in fretta, quindi anche giusta per chi non ha il garage.
Quest’auto al momento, non ha rivali diretti sul mercato! Piccola, ma spaziosa, con 4 posti e ricarica rapida. Potente ma parca nei consumi. Forse la Dacia Spring potrebbe essere un’alternativa, ma è un’auto meno potente, con la ricarica rapida come optional e meno “intelligente”. Si, perché la Spring, non nasce per essere elettrica come invece è stato per la 1.0, ma nasce su una piattaforma che doveva ospitare una vettura termica.